In occasione di un incontro del Gruppo Parola a Bellinzona, abbiamo discusso su un momento critico nel percorso di cura del tumore alla prostata: il momento nel quale si tratta di decidere tra l’intervento di chirurgia e la radioterapia. Chi lo decide? Come si arriva alla decisione?
Tra di noi c’era chi insisteva sulla responsabilità del paziente, chi invece sull’importanza del consiglio del medico. Discutendone abbiamo chiarito che il vero problema è una questione di scambi accurati di informazioni tra il medico che le possiede e il paziente che dovrebbe decidere.
Abbiamo trovato l’accordo su alcuni punti.
Al paziente il compito di informarsi a dovere, di esporre dubbi, incertezze, perplessità, paure, di chiedere previsioni attendibili.
Al medico, quello di dare tutte le informazioni che possono risultare utili e convincenti, sul tipo di cura e sulle inevitabili conseguenze, perché il paziente possa orientarsi e prendere con serenità la decisione che gli conviene.
Si è detto anche che a volte può essere utile seguire il consiglio del medico, ad esempio in caso di situazioni fisiche particolari o di età del paziente.
Si sa di pazienti che hanno scelto il trattamento che andava loro più a genio, mentre altri hanno sollecitato il parere del medico se fosse stato al posto loro.
Quel che conta è fare in modo di evitare recriminazioni o rammarichi successivi, che appesantiscono i trattamenti di cura, già di per sé penosi, con le conseguenze fastidiose che comportano.